ormai aveva perso il conto. non ricordava più in quanti sogni, in quante notti gli era apparsa. lei. non ricordava più nemmeno le situazioni di incontro, gli ambienti. forse la prima volta era stata in una strada, con tante piccole case, in salita? oppure in un non-luogo all'alba del tramonto o nel tramontare dell'alba (situazione, questa, poco chiara ma inevitabile)? non ricorda. ma non dimentica, non può dimenticare, il messaggio che ella portava di volta in volta. un messaggio di morte. messaggio mai esplicitato, ma sempre chiarissimo nell'immaginario (o nell'immaginare?) del suo sogno. ogni volta che il suo, di lui, sguardo incrociava i suoi, di lei, occhi, attraenti, accattivanti, terribilmente belli, nella sua, di lui, mente lei gli diceva: "io ti ucciderò. io ti ucciderò. io ti ucciderò."
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